Le piante adattogene sono piante che, come suggerisce la definizione stessa, sono in grado di aiutare il nostro corpo ad adattarsi all’ambiente circostante e ci allenano a fronteggiare periodi faticosi e stressanti.

Cosa fanno in particolare le piante adattogene per aiutarci?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro e spiegare cosa succede al nostro corpo quando siamo stressati. 

Ogni giorno affrontiamo situazioni che possono generare tensioni che il nostro corpo deve affrontare in qualche modo. Esempi classici sono il traffico intenso che spesso ci fa arrivare in ritardo, un esame, un periodo difficile a lavoro o una competizione sportiva. Ogni qualvolta si affrontano stress o si hanno preoccupazioni, il nostro cervello si adopera per generare una serie di segnali che, una volta recepiti, sono tradotti in ormoni che sono i messaggeri del nostro corpo. Gli ormoni viaggiano e raggiungono gli organi bersaglio, che di conseguenza modificano il loro funzionamento: qui si possono avere risposte biologiche, modificazioni del sistema immunitario, e risposte fisiologiche.

È proprio qui che le piante adattogene lavorano: posso aumentare un segnale troppo debole o diminuire un segnale troppo forte, limitando la comparsa dei disturbi che spesso sono associati a periodi di forte stress, quali:

    • Irritabilità
    • Cefalea
    • Mal di pancia e cattiva digestione
    • Ansia
    • Depressione
    • Mancanza di energia ed affaticamento
    • Difficoltà di addormentamento e disturbi del sonno
    • Mancanza o calo di concentrazione 

Quali sono le piante adattogene?

Le piante adattogene sono molte, ne esistono di più o di meno comuni. Tra le più conosciute citiamo la Withania (o Ashwagandha), l’Eleuterococco, la Rhodiola, la Maca, il Ginseng.

La Rhodiola è forse la più famosa delle piante adattogene: conosciuta da centinaia di anni nella cultura asiatica, è la più studiata e la più diffusa. L’estratto di rodiola sembra agire sui meccanismi di produzione della serotonina, incentivando il corpo a produrre dosi maggiori di “ormone della felicità”, ma allo stesso tempo lavora sui ritmi sonno-veglia, sul controllo della fame nervosa e migliora la concentrazione.

Esistono molte bevande o integratori a scopo energizzante che vantano la presenza di questi estratti, ma l’ideale sarebbe assumerli nei periodi più stressanti (o anche in previsione di questi) e fare dei cicli di integrazione, per adattarsi al meglio e far sì che il loro effetto sia superiore.

Quando è il momento migliore per assumere le piante adattogene?

Le piante adattogene possono essere assunte nel momento del bisogno, ovvero all’avvicinarsi di un periodo particolarmente stressante. 

Un consiglio è quello di utilizzare le piante adattogene nei cambi di stagione, in particolare nelle stagioni di transizione (autunno e primavera), periodo caratterizzato spesso da stanchezza ed affaticamento. Assumere estratti secchi o integratori di piante adattogene in autunno, ad esempio, permetterà di arrivare meno stanchi all’inverno e con un sistema immunitario più forte, in grado di fronteggiare al meglio l’influenza.

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Autore

Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista

Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).